Scoperta intrigante su Marte: una roccia ricoperta di "uova di ragno" lascia perplessa la NASA

Perseverance ha catturato questa immagine il 13 marzo 2025. Foto: per gentile concessione della NASA
Il rover Perseverance della NASA, inviato a esplorare Marte, ha scoperto una roccia nel cratere Jezero con una consistenza insolita che ricorda le "uova di ragno", suscitando l'interesse della comunità scientifica. Questa scoperta, effettuata nell'emisfero settentrionale del Pianeta Rosso, si distingue per il suo aspetto peculiare ed è stata soprannominata "Baia di San Paolo" dal team di ricerca.
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La roccia, secondo i rapporti della NASA, è ricoperta da centinaia di sfere grigio scuro di dimensioni millimetriche. Queste sfere hanno forme diverse, da ellittiche allungate a spigoli vivi con frammenti spezzati, e alcune sono persino forate da minuscoli fori.
La scoperta è stata fatta dal rover Perseverance, inviato dalla NASA per esplorare Marte. Foto: iStock
Una precedente scoperta nel canale d'ingresso del cratere Jezero, noto come Neretva Vallis, ha mostrato formazioni simili, descritte come texture a popcorn. In quel caso, le sferule sono state interpretate come concrezioni formate dall'interazione delle acque sotterranee con i pori della roccia.
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Tuttavia, gli scienziati avvertono che queste formazioni potrebbero anche avere origine dal rapido raffreddamento di goccioline di roccia fusa durante le eruzioni vulcaniche o dalla condensazione di roccia vaporizzata in seguito all'impatto di un meteorite.
Perseverance, uno dei robot più sofisticati inviati su un altro pianeta, ha come missione principale la ricerca di tracce di antica vita microbica e l'analisi della passata abitabilità di Marte. Per farlo, raccoglie campioni di roccia e regolite marziana, che potrebbero essere trasportati sulla Terra in future missioni per studi più approfonditi.
Il rover Perseverance ha trovato diverse rocce dal suo arrivo su Marte. Foto: iStock
Il cratere Jezero, dove opera il rover, è stato scelto come sito di esplorazione dopo un'analisi approfondita di oltre 60 potenziali località. Si ritiene che questo cratere largo 45 chilometri, situato al margine occidentale della pianura di Isidis Planitia, a nord dell'equatore marziano, abbia ospitato un antico delta fluviale e che un tempo fosse allagato.
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Non è la prima volta che sfere con caratteristiche strane vengono rilevate su Marte. Nel 2004, il rover Opportunity osservò formazioni simili, soprannominate "mirtilli marziani", nella Meridiani Planum.
Successivamente, il rover Curiosity ha anche identificato sferule nelle rocce della baia di Yellowknife, nel cratere Gale. Opportunity, giunto su Marte nel 2004 nell'ambito della missione Mars Exploration Rover, è rimasto operativo fino al 2019, quando una tempesta di polvere globale lo ha lasciato senza energia elettrica. Nel frattempo, Curiosity, atterrato nel cratere Gale nel 2012 nell'ambito della missione Mars Science Laboratory, rimane operativo e continua a inviare dati rilevanti.
L'immagine rivela centinaia di strani oggetti sferici che compongono la roccia. Foto: NASA/JPL-Caltech/ASU
Gli scienziati della NASA stanno attualmente lavorando per collegare le texture osservate nella Baia di San Paolo con la più ampia stratigrafia di Witch Hazel Hill, una regione vicina con interessanti strati geologici. Questo sforzo fa parte di un'analisi più dettagliata del cratere Jezero e della sua storia geologica, mentre l'agenzia spaziale continua a raccogliere informazioni chiave sul passato di Marte.
*Questo contenuto è stato riscritto con l'ausilio dell'intelligenza artificiale, sulla base delle informazioni fornite da La Nación.
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